Lorenzo Bonechi nasce a Figline Valdarno il 12 aprile del 1955; suo padre è un insegnante elementare che fin dalla sua infanzia gli trasmetterà l’amore per l’arte. Dopo gli studi al Liceo Artistico fiorentino frequenta nel 1974 per pochi mesi alcuni corsi di storia dell’arte dell’Università di Firenze, nello stesso tempo per due anni studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze.nella scuola di scultura di Quinto Ghermandi, del quale porterà un vivissimo ricordo. Dal 1978 al 1985 Bonechi insegna educazione artistica nelle medie della provincia di Firenze. Al 1979 risale la sua prima esposizione di grafica e pittura allestita a Palazzo Pretorio a Figline, dopo questo primo successo l’artista vive un’intensa crisi espressa nelle sue opere che non salverà...
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Lorenzo Bonechi nasce a Figline Valdarno il 12 aprile del 1955; suo padre è un insegnante elementare che fin dalla sua infanzia gli trasmetterà l’amore per l’arte. Dopo gli studi al Liceo Artistico fiorentino frequenta nel 1974 per pochi mesi alcuni corsi di storia dell’arte dell’Università di Firenze, nello stesso tempo per due anni studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze.nella scuola di scultura di Quinto Ghermandi, del quale porterà un vivissimo ricordo. Dal 1978 al 1985 Bonechi insegna educazione artistica nelle medie della provincia di Firenze. Al 1979 risale la sua prima esposizione di grafica e pittura allestita a Palazzo Pretorio a Figline, dopo questo primo successo l’artista vive un’intensa crisi espressa nelle sue opere che non salverà dalla distruzione. Nel 1983 l’artista riprende con maggior entusiasmo l’attività pittorica e di conseguenza anche quella espositiva si fa sempre più prolifica, si dedica soprattutto alla serie di “Città” ed approfondisce tematiche bibliche. Egli ha concentrato in questo periodo la sua riflessione sul tema dell’esistenza umana e sulle problematiche a sfondo religioso, che approfondirà grazie alla sua amicizia con padre Balducci. Nel 1985 avviene la svolta per Bonechi che espone presso la Galleria dell’amico Carini a Firenze, un’esposizione di successo tanto che viene trasferita presso la Galleria Fabian Carlsson di Londra e poi a New York alla Galleria Sharpe. L’anno dopo Lorenzo Bonechi scopre la ieraticità e la fissità delle opere bizantine e ne rimane piacevolmente colpito; l’artista attraverso la conquista del passato si ricongiunge idealmente ai grandi maestri del Trecento e Quattrocento fiorentini. La definizione della sua opera si proietta verso le famose “Città celesti”, un tema centrale della sua ricerca pittorica e personale. Sono città al confine tra il mondo terreno ed ultraterreno, svincolate dalla simbologia dei suoi esordi e stilisticamente il mutamento è evidente: alle visioni fantastiche ed eteree delle sue prime città subentrano scene cittadine incentrate sulle linee geometrizzanti, scandite da squillanti effetti cromatici. Nel 1987 compie un viaggio tra la Grecia e la Turchia. Di lì a due anni le sensazioni percepite si tramutano in diverse creazioni, subito esposte alla Galleria Carini. Bonechi espone a Vienna nel 1991 presso la Galerie Hilger e nel 1993 un anno prima della sua improvvisa e tragica morte tiene una personale a New York nella prestigiosa Sperone Westwater. Era il 23 novembre 1994 e Bonechi a soli trentanove anni abbandona quel mondo in crisi che ha rappresentato con enorme abilità e capacità di sintesi, grazie ad un lavoro introspettivo profondo e sincero. Aveva ricevuto l’invito ufficiale a partecipare alla 46°Biennale di Venezia del 1995, proprio il giorno della sua improvvisa scomparsa.
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